Oliviero Rainaldi

“La figura umana, intesa nel suo complesso, formata da corpo, mente e anima, è al centro della mia ricerca artistica.”
Oliviero Rainaldi
Nato a Caramanico Terme (Abruzzo) nel 1956, Oliviero Rainaldi è tra le figure più significative dell’arte italiana contemporanea. Si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia con Emilio Vedova e si diploma con Fabio Mauri a L’Aquila. Espone per la prima volta nel 1976 a Venezia, dando inizio a una ricerca incentrata sulla figura umana, tra disegno, pittura, scultura e installazione.
Negli anni ’90 la sua arte assume una dimensione essenziale e archetipica: corpi, frammenti e presenze evocano civiltà arcaiche, liturgie perdute e iconografie sacre. Cicli come Gisant, Battesimi Umani, Santo o Malebolge testimoniano un linguaggio visionario, spirituale e profondamente contemporaneo.
Rainaldi ha esposto in istituzioni di prestigio come la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, Palazzo Venezia a Roma, La Biennale di Venezia, il MoCA di Shanghai e in sedi internazionali a Singapore, Kuala Lumpur e Dubai. Sue opere sono in collezioni permanenti di musei, fondazioni e luoghi simbolici tra cui il Palazzo dell’ONU a Ginevra, la sede del Premio Nobel a Stoccolma, la Pontificia Accademia dei Virtuosi al Pantheon e il Frederik Meijer Gardens negli Stati Uniti.
Il suo lavoro intreccia arte e liturgia: ha realizzato arredi sacri per chiese in Italia e in Europa e una monumentale scultura dedicata a Giovanni Paolo II a Roma, in Piazza dei Cinquecento. Ha ricevuto premi come il Brand Personality Award, il Premio Personalità Europea e l’onorificenza di Accademico da Roma Tre.
Nelle sue figure sospese e silenziose, Oliviero Rainaldi scolpisce l’enigma dell’animo umano: corpi che portano su di sé le tracce dell’amore vissuto e del tradimento subito, incarnando quella sottile linea tra ferita e grazia che attraversa tutta la nostra esistenza. La sua arte diventa così una liturgia visiva del sentire, perfetta per raccontare il tema di EOLIÈ 25.