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Arte e inquietudine: Rizzuti in mostra al Chiostro

Fino al 10 agosto 2025 al Chiostro Normanno Benedettino di Lipari il Canto delle sirene del Maestro Salvatore Rizzuti
A Lipari, tra le mura secolari del Chiostro Normanno Benedettino, si apre un varco tra mito e contemporaneità. Cuori inquieti, la mostra collettiva ospitata nell’ambito del festival EOLIè25 – Amore e Tradimento, sarà visitabile fino al 10 agosto 2025, offrendo al pubblico un percorso intenso e suggestivo tra le opere di sette artisti contemporanei, accomunati dalla necessità di esplorare, attraverso l’arte, temi universali come: il desiderio, l’identità e la fragilità emotiva.Tra questi, il maestro Salvatore Rizzuti detto “Totò”, artista siciliano che ha fatto della scultura un vero e proprio atto d’amore.
Nato in una terra colma di mito e spiritualità, Rizzuti è cresciuto con il destino nelle mani: quello di ascoltare la materia, ancor prima di plasmarla. Il suo linguaggio, profondamente radicato nella tradizione ma aperto a tensioni contemporanee, supera il gesto artigianale grazie ad una incredibile capacità espressiva. Nelle sue opere, il legno — spesso cipresso — diventa carne, simbolo e visione. È il caso del Canto delle sirene 3, opera monumentale realizzata nel 2018, tra le più iconiche della mostra che trova nell’antico Chiostro dell’isola di Lipari, una scenografia ideale per dialogare con lo spazio, il tempo e il pubblico.
L’opera di Rizzuti rilegge il mito omerico in chiave introspettiva. Le sue sirene, scolpite nel legno, sono creature seduttrici e diventano, nel silenzio dello spazio claustrale dell’epoca normanna, metafore delle voci interiori che ci attraggono, ci confondono e, a volte, ci salvano. Come nel passo dell’Odissea in cui Ulisse, pur consapevole del pericolo, sceglie di ascoltare le creature del canto mortale, facendosi legare all’albero maestro della nave, anche qui il desiderio si intreccia inevitabilmente al rischio, e la bellezza si tinge di ambiguità, assumendo il volto della morte che non lascia via d’uscita e che trascina nell’oblio. L’opera, immersiva e potente, non si limita a essere osservata, la visione delle tre figure silenziose, si subisce e si ascolta. È una chiamata al silenzio interiore, alla consapevolezza, al confronto con ciò che ci abita e con le voci che ci sussurrano e, spesso, ci tormentano.

Quante volte nella vita, abbiamo incontrato bellezze apparenti, fugaci, capaci soltanto di distrarci dal nostro destino?
Il Canto delle sirene è solo una delle tappe del viaggio espositivo, accanto ad essa, Cuori inquieti ospita altre opere di Rizzuti e degli altri artisti coinvolti, in un dialogo continuo tra arte contemporanea, mito e riflessione personale. La mostra, parte integrante del festival EOLIè25 – Amore e Tradimento, si configura così come un’esperienza sensoriale e concettuale, capace di parlare al pubblico di ogni età.
In un tempo dominato dal rumore e dalle distrazioni, l’arte di Rizzuti ci ricorda che ascoltare — come Ulisse — può essere un atto di resistenza, ma anche di verità.
E tu, sapresti riconoscere la voce che ti guida da quella che ti tradisce?
Credits foto: Gaetano di Giovanni
