Giuditta Sin

“Il corpo è di per sé un fatto politico, ha a che fare con la nostra esistenza, con l’essere nel tempo e nello spazio.”
Giuditta Sin
Giuditta Sin è un’artista performativa, danzatrice e musa contemporanea. Mentore e praticante di femminilità sacra, unisce il linguaggio del corpo, della natura, del gesto e delle emozioni in una pratica artistica che è insieme rituale, provocazione e poesia incarnata. Dal 2011 la sua ricerca attraversa i territori della femminilità, dell’erotismo, della liberazione del corpo e dell’eco-femminismo.
Si considera erede ideale delle grandi figure della body art e performance art come la Contessa di Castiglione e la Marchesa Casati: donne che hanno trasformato la propria esistenza in opera d’arte, rovesciando il ruolo di musa per diventare soggetto attivo, icona, generatrice di visione.
Essere un’opera d’arte vivente, creare bellezza utilizzando il proprio corpo come linguaggio e tela, è ciò che da sempre guida la sua ricerca. Attraverso l’arte dell’apparire e la trasformazione del sé, Giuditta plasma con la sola presenza l’immaginario che la circonda, mescolando moda, performance e simbolismo.
La sua formazione è profondamente ispirata anche alle danzatrici rivoluzionarie come Isadora Duncan, Loïe Fuller e Ruth St. Denis – figure che hanno restituito alla danza il suo ruolo ancestrale di ponte tra l’umano e le forze naturali. In questo solco, Giuditta pratica la danza come rituale, come recupero di un orizzonte dell’essere dimenticato.
Per lei, il corpo della donna è un tempio sacro: mezzo di celebrazione, espressione di bellezza eterna e riflesso della natura stessa.
Rifiutando ogni definizione rigida, il suo lavoro sfugge alle etichette — body art? erotic art? burlesque? — per affermarsi come atti puri di bellezza.
Nel corso degli anni ha collaborato come musa con artisti e fotografi di fama internazionale, tra cui Angelo Cricchi, Roberto Ferri, Neil Kendall e Yuval Avital. Come attrice e performer ha preso parte a numerosi progetti cinematografici, teatrali e musicali, calcando dal 2012 i più importanti palcoscenici del burlesque internazionale.
Tra gli eventi più significativi della sua carriera:
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Il Tributo a Boldini (maggio 2019, Palazzo dei Diamanti, Ferrara – in collaborazione con La Stanza di Lucrezia Gallery)
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La performance site-specific ECOSEX (Macro Museo di Roma, dicembre 2019), prima opera italiana dedicata all’ecosessualità
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L’ideazione e produzione di Burlesque Riot, il primo festival indipendente di burlesque in Italia, e Cabaret Domestique
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La fondazione di The Sinsisters Studio (2015), spazio dedicato all’insegnamento di pratiche di consapevolezza corporea, risveglio dell’energia sacra femminile e connessione tra danza, arte e natura
La presenza di Giuditta Sin alla quinta edizione di EOLIè non è casuale. Il tema 2025 – Amore e Tradimento – trova nel suo linguaggio performativo una risonanza potente e autentica. La sua arte, che mette al centro il corpo come tempio, il desiderio come forza creativa e la femminilità come pratica sacra, scava nei territori complessi dell’identità, delle relazioni e delle emozioni. Con la sua capacità di incarnare visivamente il conflitto tra attrazione e perdita, fedeltà e trasformazione, Giuditta offre al pubblico di EOLIè un’esperienza immersiva e viscerale: un rituale contemporaneo dove l’amore non è solo tenerezza, ma anche eros, rottura, metamorfosi.
In un’edizione che esplora le contraddizioni del sentire umano, la sua voce – silenziosa ma evocativa – dà forma a ciò che spesso le parole non riescono a dire.