Marcello Veneziani

Marcello Veneziani, filosofo e scrittore italiano, ospite del Festival EOLIÈ 25

“Quando avverti che tutto sta crollando, non resta che ripartire da ciò che salva, che genera, che unisce, che origina. Dall’amore necessario.”

Marcello Veneziani

Marcello Veneziani è tra le voci più significative della cultura italiana contemporanea, capace di unire pensiero, identità e bellezza in un’unica, potente traiettoria narrativa. Nato a Bisceglie, vive tra Roma e Talamone, e nel suo lungo percorso intellettuale ha attraversato filosofia, giornalismo e letteratura, portando al pubblico opere in grado di toccare l’anima e risvegliare coscienze.

Autore di numerosi saggi – da Dio, Patria e Famiglia a Vivere non basta, da Alla luce del mito a Scontenti, il male della nostra epoca – ha saputo rileggere con lucidità i valori smarriti dell’Occidente, senza mai perdere la forza evocativa del linguaggio.

Ha fondato e diretto testate come L’Italia Settimanale e Lo Stato  e scrive su quotidiani prestigiosi quali Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Libero, Il Messaggero, e Panorama. Ha contribuito a Il Giornale, chiamato da Montanelli e Feltri, firmando per anni la rubrica in prima pagina “Cucù”. È inoltre commentatore per la Rai, confermando la sua rilevanza mediatica.

Ma è nei libri L’amore necessario e Senza eredi che Veneziani si avvicina con maggiore profondità ai temi che EOLIÈ 25 pone al centro della sua riflessione: amore, tradimento, eredità, identità.

In L’amore necessario, Veneziani indaga la forza invisibile che ci tiene in vita: l’amore come vincolo generativo, come filo rosso tra il corpo e l’anima, tra il destino e la fedeltà a se stessi. Non un sentimento passeggero, ma una dimensione ontologica, originaria, che ci fonda e ci orienta.

In Senza eredi, invece, affronta il dramma della discontinuità culturale: la nostra incapacità di trasmettere senso, radici, sapere. Un tradimento silenzioso, consumato nei confronti del passato e delle nuove generazioni. Senza amore per ciò che è stato, senza eredi spirituali, la civiltà si svuota e si smarrisce.

Nel suo lavoro più recente, Ritorno al Sud, Veneziani compie un atto d’amore e, insieme, un’esplorazione del tradimento subito: quello di una terra dimenticata, spogliata della sua cultura profonda e consegnata al mito del progresso senza identità. Il Sud diventa così il simbolo di un amore necessario – verso le radici, la memoria e il senso del luogo – e di un tradimento collettivo, quello di chi abbandona i fondamenti per rincorrere il vuoto.

Un tema, quello del ritorno, che dialoga intensamente con l’essenza delle Isole Eolie, luogo dove si svolge EOLIÈ 25. In queste terre di fuoco e vento, dove il tempo è ancora abitato dal mito, la voce di Veneziani risuona con particolare potenza. Il Sud è una condizione dell’anima, una nostalgia attiva, capace di interrogare l’oggi con lo sguardo di ciò che è stato tradito e può ancora essere salvato.

Dopo essere stato ospite di EOLIÈ 24 con il tema Amicizia e Solitudine, Marcello Veneziani torna quest’anno per attraversare il tema di Amore e Tradimento con il suo pensiero lucido e necessario. Per lui, il tradimento non è solo ferita, ma anche soglia, innesco di rigenerazione. Tradire può voler dire interrompere l’inerzia, scuotere l’oblio, riconoscere che solo ciò che è stato amato può essere davvero superato. La sua riflessione diventa provocazione fertile: è possibile un tradimento benefico che non cancella ma trasforma? In un tempo che ha smarrito l’eredità del Sud e disimparato la forza dell’amore, la sua voce ci riconnette alle radici e ci invita a ricominciare. Perché, quando Veneziani parla, ci ricorda che scrivere è abitare il cuore della vita, anche quando brucia.